Oggi nel mondo della climatizzazione e riscaldamento occorre essere all’avanguardia con le tecnologie e l’ecosostenibilità, quasi tutti i modelli fanno uso dell’innovativo gas refrigerante R32, noto anche come Freon 32 o difluorometano. Ad esempio Daikin, Samsung, Mitsubishi Electric, Haier ecc, hanno scelto questa strada, che rappresenta il futuro. Poi vediamo di preciso le ragioni.

Il difluorometano (CH2F2) è un gas derivato dal metano (CH4), appartiene al gruppo degli idrofluorocarburi. Viene usato come fluido refrigerante, sostituendo i vecchi CFC che erano causa di gravi problemi ambientali!

Precisiamo che il vecchio gas R410A, largamente usato prima della diffusione su larga scala dall’R32, è in realtà una miscela che contiene R32 per il 50% e il restante 50% da R125, assolutamente non ecosostenibile (GWP pari a 3500).

Gas R32 negli impianti di climatizzazione e riscaldamento

Il refrigerante R32 è quello più eco-compatibile al momento presente sul mercato: ridotte emissioni di CO2 e potenziale di riscaldamento globale (GWP, Global Warming Potential, potenziale di riscaldamento globale) più basso. Presenta un valore GWP pari a 675 e rispetta il regolamento UE 517/2014, secondo il quale, dal 2025 sarà vietato l’uso di gas refrigeranti con GWP maggiore di 750. Molti dei vecchi impianti a breve dovranno dunque essere sostituiti!
 
Per fare un confronto, il vecchio refrigerante R410A (che di fatto era una miscela di R32 e R125) presenta GWP pari a 2088, tre volte superiore all’R32! Infatti 3500*0,5+675*0,5=2087,5. Il gas R407C ha GWP complessivo pari a 1774. Come paragone si consideri questo valore di riferimento, il biossido di carbonio (la ben nota CO2) ha GWP pari a 1. Prima del gas R410A, un HFC, esistevano i CFC e HCFC, ancora più dannosi e del tutto vietati dal 2010.
 
Oltre al già citato Regolamento Europeo 517/2014, i sistemi di climatizzazione con pompe di calore sono sempre più diffusi e richiedono una quantità maggiore di refrigerante. Quindi sia per il rispetto dei limiti normativi, sia per un miglioramento degli standard ecologici, la ricerca continua e allo stato attuale il refrigerante R32 è la soluzione migliore sul mercato.
 
Un altro punto a favore dell’R32 è il parametro ODP (Ozone Depletion Potential), prossimo allo zero; dunque non va ad intaccare e danneggiare lo strato di Ozono dell’atmosfera.
 
Anche per quanto riguarda il trasporto, non ci sono particolari restrizioni se non per i casi in cui si trasportano grandi quantità. Ovviamente è sempre obbligatoria la certificazione F-GAS dell’azienda o del professionista che esegue installazione o manutenzione degli impianti di climatizzazione o riscaldamento. Anche l’attrezzatura necessaria per gli interventi è in larga misura la stessa che veniva usata per il gas R410A.
 

Perché conviene il refrigerante R32:

• ridotto impatto ambientale, GWP di 675
• elevata efficienza energetica
• per la sua efficienza, ne viene richiesta una minor quantità
• semplicità gestionale, essendo una sostanza omogenea e non una miscela
• assenza di tossicità e bassa infiammabilità (categoria A2L secondo lo standard ISO 817:2014)
• ovviamente è lo standard del momento, la soluzione più diffusa

 
I nostri prodotti sono ecosostenibili, per questo Daikin, Samsung, Mitsubishi Electric, Haier hanno scelto il gas refrigerante R32 che oggi è divenuto lo standard. Oltre al gas refrigerante, ci sono poi i valori di efficienza indicati da SEER e SCOP, ovviamente i migliori climatizzatori presentano valori più elevati, riducendo quindi il consumo energetico nel tempo.
 
Inoltre con l’evento MCE 2024 Mitsubishi Electric ha presentato la gamma ECOV per la refrigerazione commerciale e anche Ecodan, che hanno una versione con R290 (gas propano), soluzione ecosostenibile innovativa, con GWP pari a 3 (rispetto a 675 del gas R32, un notevole passo avanti, al giorno d’oggi R290 ha maggiore complessità gestionale, R32 è considerato nel complesso più sicuro e quindi è ancora la soluzione più diffusa).
 

Limiti futuri per i gas refrigeranti

In seguito al Regolamento F-Gas (UE) 2024/573 del 7 febbrario 2024, che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 e abroga il Regolamento (UE) n. 517/2014, vediamo quali sono i nuovi limiti di legge.