Inizialmente una direttiva UE imponeva lo “stop alla vendita di caldaie a gas entro il 2040”. Successivamente con il progetto REPowerEU il limite è stato anticipato al 2029! Inoltre non è da escludere che tale limite possa essere ulteriormente anticipato (si parla del 2025 con stop agli incentivi nel 2024, queste però attualmente sono ancora ipotesi). L’Unione Europea ha messo a disposizione 150 miliardi di euro per questo tipo di interventi.
Ad aprile 2023 si parla di una possibile eccezione a questo stop, ovvero saranno consentiti gli impianti con efficienza maggiore o uguale al 115% (possibile grazie al recupero di calore dai fumi di scarico). Inizialmente prevista come bozza di progetto, è stata poi confermata con validità a partire da settembre 2029.
Nota: a fine 2023, lo stop alle caldaie a gas per il 2029 non è così sicuro, nonostante gli accordi, dopo che la Germania ha fatto marcia indietro. Quindi si riporta la regolamentazione attuale, sapendo che nei prossimi mesi potrà subire variazioni.
L’obiettivo di questa Direttiva UE presentata il 15 dicembre 2021 a Bruxelles (riferimenti sul sito ufficiale) è la riqualificazione energetica, in ottica di sostenibilità ambientale. Facciamo subito una precisazione, dal requisito della classe energetica (APE) sono esclusi gli immobili d’epoca con tutela paesaggistica e architettonica e le case vacanze (edifici quindi non abitati in modo continuativo). Sarà sempre possibile la vendita e l’affitto degli edifici non ancora energeticamente adeguati, il valore di mercato però sarà inevitabilmente ridotto.
Per quanto riguarda le caldaie, abbiamo visto quindi che con le attuali normative, dal 2040 2029 le caldaie a gas non potranno più essere utilizzate. Questo significa, già da oggi, spingere il mercato nella direzione degli impianti di riscaldamento ibrido e le pompe di calore. In altri contesti, potrebbero prendere piede anche sistemi di riscaldamento a biomassa. Nel complesso si avrà quindi un riscaldamento grazie all’elettricità, si presume anche grazie a fonti di energia rinnovabile (pannelli fotovoltaici, già si sta pensando a nuove direttive europee che garantiscano una quota rinnovabile per i nuovi edifici) oltre che ad un potenziamento generale della rete elettrica, che si rende necessario per soddisfare le nuove necessità energetiche.
I vari stati membri dell’Unione Europea possono anche anticipare i tempi, per motivi di sostenibilità ambientale ma soprattutto in seguito alla recente situazione geopolitica (Russia-Ucraina, ecc), ad esempio l’Austria ha anticipato la fine vendita delle caldaie a gas già per il 2023, Paesi Bassi 2026. Anche Francia e Germania stanno pensando di anticipare la data (la Germania aveva inizialmente previsto un limite per il 2024, poi per “non colpire le famiglie” ha fatto marcia indietro).
Con il previsto “Stop caldaie a gas”, vediamo dunque quali sono le alternative. Oggi iniziano a diffondersi sempre di più le caldaie ibride così come le pompe di calore, ad esempio quelle della gamma Daikin Altherma! Vedi tutta la gamma Caldaie e pompe di calore.
Molte aziende si stanno muovendo in questa direzione di mercato, per anticipare già quelle che saranno le esigenze future: ad esempio Daikin con il suo progetto di economia circolare e sviluppo sostenibile con uno specifico piano per decarbonizzare il riscaldamento, in quattro step.
Noi consigliamo già da oggi di installare sistemi di riscaldamento ibridi e pompe di calore! Innovazione, efficienza e risparmio nel lungo termine, oltre agli aspetti di ecosostenibilità e piena sicurezza nel rispetto delle normative ambientali anche per gli anni futuri.
Infine proponiamo una serie di immagini, per conoscere i sistemi di riscaldamento ibrido e le pompe di calore. Abbiamo scelto di affidarci a Daikin per la massima qualità e affidabilità sia nei prodotti che nel servizio.