Le comunità energetiche rinnovabili (Renewable Energy Community) sono l’unione di un gruppo di soggetti con lo scopo di promuovere autoconsumo collettivo e la sostenibilità ambientale, tramite la produzione di energia (elettrica o termica) da fonti rinnovabili. Ci si riferisce spesso al fotovoltaico ma il GSE (fonte ufficiale: gse.it) dichiara che ‹‹tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili possono essere inseriti in una CER come unità di produzione››.
In breve, centralizzazione significa efficienza: per chi, per vari motivi, non può installare pannelli fotovoltaici a casa propria, o la soluzione non è particolarmente conveniente in quello specifico contesto (vincoli vari, esposizione, ecc) il fotovoltaico in cloud può essere una forma di investimento alternativo. Ovviamente se a livello locale viene creata una comunità centralizzata (di fatto, CER = Comunità Energetica Rinnovabile, incentivata dall’Italia con 2,2 miliardi di euro del PNRR) è chiaro che viene scelto il luogo ottimale, più adatto in termini di efficienza, produzione complessiva (mentre ad esempio il nostro tetto di casa, dove installiamo i pannelli, non è sempre il posto più efficiente in assoluto); inoltre per un effetto scala, costi fissi, manutenzione ecc rendono un grande impianto più efficiente rispetto a tanti piccoli impianti distribuiti.
Vediamo ora come funziona: con i nostri pannelli contettualmente è più semplice, preleviamo direttamente l’energia (che poi si abbia o meno anche una batteria di accumulo). Nel caso di una comunità energetica invece non preleviamo direttamente l’energia dal pannello (perché generalmente l’impianto è dislocato rispetto alla nostra casa) ma disponiamo virtualmente della potenza installata, quindi è un contratto con il gestore della rete (ovvero produco 1 kW dal mio pannello, prelevo dalla rete 1 kW anche se sono fisicamente distante).
Per quanto riguarda l’efficienza, la differenza è enorme: l’autoconsumo senza batteria di accumulo ci consente di sfruttare circa il 35% dell’energia prodotta, circa il 65% con batteria di accumulo (anche se regoliamo bene il nostro utilizzo, elettrodomestici ecc, avremmo sempre fasi di picco e fasi di scarsa produzione, anche con la batteria non sfruttiamo mai perfettamente il range 0-100 in tutte le stagioni, in estate abbiamo un eccesso e in inverno non è sufficiente); con una soluzione in cloud l’efficienza è del 100% poiché l’energia viene immessa direttamente in rete e noi da contratto possiamo prelevare virtualmente il 100% della quota immessa.
Vista la maggiore efficienza data dalla centralizzazione, le comunità energetiche rinnovabili ricevono maggiori finanziamenti. Le CER sono state introdotte dal Decreto Milleproroghe 162/2019, sulla base della Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE). Secondo il D.M. 414/2023 (Decreto CER o CACER), a livello italiano sono stati stanziati incentivi per 5,7 miliardi, di cui 2,2 finanziati con il PNRR (quindi circa il 40% sono contributi a fondo perduto), definendo i criteri e le modalità per gli incentivi all’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo. Riguardo all’autoconsumo infatti, a livello normativo c’è la definzione: l’auto-consumatore di energia rinnovabile è definito, a livello europeo, come un cliente finale che produce energia elettrica da fonti di energia rinnovabile (abbr. FER) per il proprio consumo e che può immagazzinare o vendere questa energia autoprodotta purché questa attività non costituisca l’attività commerciale o professionale principale del soggetto. Di fatto, l’autoconsumo collettivo è un’estensione dell’autoconsumo individuale (ad esempio più soggetti che agiscono collettivamente all’interno di un edificio, condominio) e le comunità di energia rinnovabile sono un’ulteriore generalizzazione di soggetti che volontariamente firmano questo contratto collettivo e diventano parte attiva, soggetto giuridico, membro della comunità energetica costituita.
Dalla Direttiva Europea RED II, abbiamo che le CER:
Gli stati membri adottano poi politiche di promozione e incentivi specifici.
Gli incentivi previsti, per tutte le comunità energetiche rinnovabili, sull’energia autoconsumata sono:
Inoltre, tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato. Per tale energia è possibile richiedere al GSE l’accesso alle condizioni economiche del ritiro dedicato.
Infine, per le sole CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell’investimento, a valere sulle risorse del PNRR.
Per quanto riguarda la tariffa incentivante riconosciuta dal GSE, abbiamo:
Sono poi previste alcune variazioni in funzione della zona (es. +10 €/MWh per il Nord Italia vista la minore produzione del fotovoltaico, +4 €/MWh per il Centro Italia)
Il Contributo del PNRR, pari al 40% delle spese sostenute (l’IVA non rientra nell’agevolazione), è pari a:
Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano una soluzione sempre più incentivata, che sarà il futuro dell’energia. Valutare questa opzione è particolarmente utile quando l’installazione di pannelli fotovoltaici a livello individuale, per varie ragioni, risulta poco conveniente; tuttavia, nella maggior parte dei casi, anche un impianto fotovoltaico domestico è un investimento che si ripaga nel tempo, grazie agli incentivi disponibili (come detto le CER sono più incentivate, ma possiamo comunque optare per un’installazione locale se opportuno, fintanto che gli incentivi presenti rendono l’investimento conveniente).
Inoltre brand come Daikin e Mitsubishi Electric offrono soluzioni di perfetta integrazione dei moduli di solare termico e fotovoltaico, ideali per l’ambito residenziale, prestando anche particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale. Su larga scala invece esistono soluzioni industriali, come Daikin idronico, un sistema di pompe di calore aria-acqua adatto a grandi impianti; quindi al di fuori dell’ambito residenziale può essere l’applicazione di tecnologie Daikin Mitsubishi ecc per una comunità energetica rinnovabile, una soluzione che garantisce efficienza di climatizzazione e riscaldamento su larga scala.
Vediamo infine una serie di prodotti consigliati a livello domestico, riscaldamento e climatizzazione: massima convenienza grazie ad un’ottima efficienza energetica e l’accesso ai vari incentivi.