I sistemi di condizionamento idronico prendono questo nome poiché fanno uso dell’acqua come fluido termovettore; funzionano prevalentemente con pompe di calore di tipo aria-acqua, sfruttando l’energia rinnovabile, sono quindi dei sistemi efficienti, ecosostenibili e che garantiscono un risparmio in bolletta. Ormai quasi tutti i modelli più recenti fanno uso della tecnologia inverter e del gas R32, andando quindi a sostituire i vecchi modelli a più elevato impatto ambientale, che usano il gas refrigerante R410A o R134A. Sono sistemi diffusi anche in ambito civile, ma prevalentemente commerciale e industriale, dove si possono avere esigenze molto particolari e non standardizzate.
Analogamente a quanto avviene per un impianto di climatizzazione canalizzato, anche un sistema idronico richiede una progettazione accurata e costruita ad hoc per beneficiare al meglio delle sue potenzialità. Dato che l’acqua viene usata come fluido termoconvettore, le tubazioni devono essere isolate per evitare fenomeni di condensa e sono anche di dimensione maggiore rispetto ad un funzionamento tramite gas refrigerante ad espansione diretta, dato che quest’ultimo avrebbe efficienza maggiore (da precisare però il vantaggio dell’acqua, ovviamente soluzione ecosostenibile e non pericolosa anche in caso di perdite, guasti o malfunzionamenti, diverso invece se si usa un gas refrigerante). L’acqua quindi agisce da fluido termoconvettore, viene riscaldata da una caldaia tradizionale a gas; il trasporto avviene nelle tubazioni del circuito di distribuzione, che arrivano fino alle zone terminali, dove viene trasferito il calore dall’acqua all’aria.
Durante la stagione estiva, la refrigerazione è garantita da un chiller, macchina frigorifera che sottrae calore al fluido termoconvettore; essendo una macchina frigorifera, richiede energia elettrica per il suo funzionamento. Gli ambienti da climatizzare sono dotati di Fan Coil (ventilconvettori), terminali spesso installati a soffitto (ma disponibili anche a parete e a pavimento): in questo modo funzionano da radiatori termici in inverno e raffrescatori in estate. È opportuno prevedere un sistema di deumidificazione.
Un ulteriore beneficio si può avere sfruttando il cosiddetto “sistema idronico evoluto”, ovvero un sistema termico centralizzato a livello condominiale, che poi raggiunge tutti i vari ambienti tramite la sua rete di distribuzione; in questo modo si ottiene un consideravole aumento dell’efficienza complessiva, con riduzione dei costi e dei consumi.
Vediamo prima gli aspetti positivi:
Vediamo ora gli aspetti negativi:
Noi abbiamo scelto di affidarci a Daikin per le soluzioni di climatizzazione e riscaldamento, vediamo quindi anche la gamma di sistemi idronici sempre del brand Daikin. In breve, i benefici sono:
Ad aprile 2024 è stata rilasciata la nuova gamma con la sigla EW*T-Q-X-A1, sistema idronico a pompa di calore acqua-acqua con design modulare per avere la massima flessibilità di installazione. La costruzione modulare è vantaggiosa sia per l’installazione sia per le performance, ottimizzato per lo scopo, costi di gestione. I singoli moduli vengono offerti con la potenza di 100, 125, 160 kW. Funzionamento ad ampio range di temperatura, acqua calda fino a +60 °C, refrigeratore (chiller con miscela di acqua glicolata) da -15 °C a +30 °C, temperatura dell’acqua in uscita dall’evaporatore.
Abbiamo visto come un impianto di condizionamento idronico possa avere sia vantaggi che svantaggi. A seconda delle necessità, si può preferire rispetto ad un impianto tradizionale. Una progettazione ancora più efficiente ed intelligente di un sistema idronico è abbinarlo ad una pompa di calore (meglio ancora se questa è abbinata ad un impianto solare termico o fotovoltaico, per energia termica – acs – ed energia elettrica, rispettivamente).
Da precisare la differenza fra un impianto idronico, che distribuisce l’acqua tramite tubazioni, impianto aeraulico, che distribuisce l’acqua tramite canalizzazioni e impianto con circuito diretto, in cui non ci sono canalizzazioni.