La manutenzione della caldaia è obbligatoria per legge, i dettagli variano a seconda ti età e tipologia (ad esempio, controllo ogni quattro anni per caldaie autonome fino a 35 kW, mentre per altre tipologie si anno controlli annuali o biennali), per poi avere il rapporto nel libretto di impianto, obbligatorio per legge e può essere visto come la carta di identità di un impianto di riscaldamento o climatizzazione.
Oltre a questa manutenzione ordinaria obbligatoria e programmata, ci possono anche essere anomalie, dovute ad una cattiva gestione, età dell’impianto o problematiche varie, per le quali è indicata la manutenzione straordinaria, ad opera di un tecnico specializzato che possa fare il miglior intervento di assistenza sulla caldaia.
Oltre all’obbligo di legge, vediamo in dettaglio “cosa fa il tecnico della caldaia” quando viene a revisionare il nostro impianto. Facciamo distinzione fra la manutenzione ordinaria della caldaia e il controllo dei fumi: la prima serve per garantire la sicurezza dell’impianto (importante poiché la caldaia funziona come bruciatore, il combustibile qualunque esso sia è una sostanza potenzialmente pericolosa); il controllo dei fumi serve per garantire il funzionamento con la massima efficienza energetica per quel determinato impianto, quindi ridurre le emissioni di inquinanti nell’atmosfera e allo stesso tempo ridurre i consumi.
- pulizia bruciatore e scambiatore
- verifica del tiraggio dei fumi
- controllo dell’efficienza e integrità dei filtri
- controllo del sistema di ventilazione dell’ambiente in cui è posto l’impianto
- aggiornamento del libretto di impianto, con i dettagli della revisione appena svolta
Abbiamo visto quindi come l’intervento di un tecnico o una ditta abilitata sia richiesto per obbligo di legge. Da ricordare che è importante anche una corretta gestione fai-da-te, conoscendo le possibili problematiche più frequenti e avendo cura di rispettare le cosiddette “best practices” per garantire il miglior funzionamento e la minor usura dell’impianto stesso.
Una caldaia mediamente dura 10-15 anni. Normalmente si ha una perdita di efficienza nel tempo, con aumento dei consumi e i guasti diventano sempre più frequenti, anche con potenziali rischi sulla sicurezza. Salvo qualche regolamento a livello locale, non è presente una legge univoca che obblighi a sostituire la vecchia caldaia, anche se, considerati gli aspetti sopra citati e i vari incentivi e finanziamenti presenti, dopo un certo numero di anni è spesso conveniente valutare un nuovo acquisto, caldaia a condensazione, caldaia ibrida o pompa di calore.
Fondamentale prevenire la formazione di calcare, che può danneggiare la caldaia così come tutti gli elettrodomestici che usano acqua. Oltre a questo, è importante anche il filtro defangatore, che rimuove i soldi sospesi presenti nell’acqua, impurità e particelle varie (fango, terriccio, sabbia, metalli pesanti…) che a lungo andare portano dei danni.
Il defangatore esiste in diverse tipologie, il costo può essere anche consistente a seconda del modello, ma come è ovvio un impianto che usa sempre acqua pulita è più efficiente, si mantiene integro nel tempo e riduce i consumi energetici. In genere un sistema di defangazione (per ogni tipologia di impianto HVAC) è diverso da un semplice filtro, è spesso di tipo magnetico e le particelle ferrose vengono attratte, finendo in una camera di raccolta: avviene quindi una separazione per decantazione, solidi in sospensione che vengono separati dal fluido, acqua.
Questo ovviamente non sostituisce il controllo di un tecnico o ditta abilitata, obbligatorio per legge. Si vogliono comunque dare alcuni consigli, per mantenere al meglio e in sicurezza i propri impianti:
Per conoscere le nostre caldaie della serie Daikin Altherma, si rimanda alla nostra pagina dedicata, con tutte le info: climatic.it/caldaie.
Ci occupiamo di vendita e installazione, anche interventi di manutenzione per impianti di climatizzazione e riscaldamento. Operiamo principalmente nelle province di Varese, Como, Bergamo, Milano. Chi siamo